03 gennaio 2010

Cappellacci di zucca ferraresi

Per il primo dell'anno, in famiglia, abbiamo provato a ricreare i cappellacci di zucca, ricetta tradizionale ferrarese. E devo dire che, nonostante alcuni dubbi e difficoltà sono stati un successo!



Ma prima della ricetta i ringraziamenti!
- Innanzitutto Valentina e il suo papà che mi hanno rivelato la ricetta - giustamente spannometrica, visto che loro, già abili, vanno ad occhio - e le indicazioni sulla piegatura (che credo di non aver ancora capito tanto bene :P)
- Mia mamma, che ha tenuto da parte la zucca finché non ho avuto un week end libero, che l'ha pulita, cotta e scolata e come al solito si è occupata di tutta la "bassa manovalanza".
- Mia zia, che ha portato l'imperia, mio padre, che ha tirato la pasta, Marianna e Alessandro che hanno piegato i cappellacci insieme a me, facendo anche qualche foto.

Ingredienti per il ripieno:
  • Una zucca dolce
  • Sale
  • Parmigiano q.b.
  • Noce moscata


Ingredienti per la pasta (con questa dose si ottengono 80 cappellacci):
  • 5 uova
  • Il doppio del peso delle uova in farina

Cuocere la zucca in forno, togliere la polpa e farla scolare in uno scolapasta: noi l'abbiamo lasciata tutta la notte. Riscaldare la polpa di zucca in pentola e mescolando aggiungere parmigiano fino ad ottenere la consistenza adatta a fare il ripieno dei cappellacci. Sono andata molto ad occhio e a gusto, basandomi su quelli che ho mangiato a Ferrara, diciamo che su una zucca piccola avrò messo un etto, forse un etto e mezzo, di parmigiano. Aggiustare di sale e noce moscata. Far raffreddare.

Preparare la pasta impastando le uova con la farina. Noi non abbiamo rispettato il tempo di riposo successivo all'impasto per paura che si seccasse e di non riuscire quindi a chiudere i cappellacci. Vedendo la velocità con cui seccava la pasta - nonostante una pentola messa a bollire sul fuoco - direi che abbiamo fatto bene. Abbiamo steso la pasta con l'Imperia fino all'ultima tacca, tagliato quadrati di circa 7 cm di lato, riempito col ripieno e piegato i cappellacci.

A proposito di piegatura... Vale me l'ha spiegata una memorabile mattina al Bar Vittoria a Bologna - dove ormai siamo clienti fisse - con un tovagliolino di carta xD Io ho copiato pedissequamente (fidandomi dei vari "Sìsì, poi con la pasta è più facile), ma complice l'inesperienza non sono venuti proprio come avrebbero dovuto. Sul forum di Gennarino sia Teresa che Paolo (che da quel che ho capito è un grande esperto in fatto di pasta!) hanno cercato di individuare il problema. Secondo me ha ragione Paolo: abbiamo sbagliato l'ordine delle azioni nella piegatura. Noi abbiamo nell'ordine: messo il ripieno, piegato a triangolo, unito i vertici opposti, girato l'ultimo vertice. Secondo lui invece, per evitare che si schiaccino e per mantenerli più tondi, avremmo dovuto prima girare l'ultimo vertice e poi chiudere quelli opposti. Ma ci saranno altre occasioni di prova :D

Alla fine sono stata molto contenta del risultato: il gusto era esattamente quello dei cappellacci dei pastifici, anzi, più buono, perché mia madre aveva da parte una zucca eccezionale. L'unico problema è stato la cottura, perché nei punti di piegatura i cappellacci sono rimasti un po' al dente. Ma penso sia un problema risolvibile imparando a piegarli meglio.

Mangiati col ragù, come da tradizione, il primo dell'anno: dieci a testa e sono finiti :)


Foto by Alessandro, ho solo aggiustato qualcosina con Lightroom ;)

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